Seminario Orticole 2025 – DSS e Biostimolanti nella difesa di cipolla e pomodoro
Il Seminario Orticole 2025, svoltosi il 21 novembre presso l’Azienda Agricola Andrini a Pontecurone, ha offerto un quadro chiaro dell’evoluzione che sta attraversando la difesa di cipolla e pomodoro. Un settore che oggi non può più limitarsi ai soli agrofarmaci, ma che deve integrare modelli previsionali, mezzi biologici, biostimolanti e una gestione più attenta dei dati.
L’incontro ha raccolto tecnici, agricoltori e ricercatori impegnati nell’ambito dell’Obiettivo 3 del progetto Rigenera, con l’obiettivo di condividere anni di esperienza su campo e i risultati più recenti delle prove sperimentali.
Malattie più complesse, dati più necessari
Il clima sempre più variabile sta modificando anche l’andamento delle principali avversità delle orticole.
Le infezioni di Peronospora destructor, Alternaria, Stemphylium, così come i marciumi radicali da Fusarium e Rhizoctonia, oggi si presentano con dinamiche meno prevedibili rispetto al passato.
Per questo la difesa sta diventando una disciplina sempre più data-driven, dove la corretta lettura delle condizioni meteo, delle soglie di rischio e degli stadi della coltura è decisiva per intervenire al momento giusto.
Il ruolo del DSS: prevedere per prevenire
Durante il seminario, grande attenzione è stata dedicata all’utilizzo del DSS Monitora, cuore dell’approccio Rigenera.
Il sistema elabora parametri climatici, bagnatura fogliare, previsioni meteo e fasi fenologiche per calcolare l’indice di rischio e attivare alert puntuali.
La differenza tra una gestione tradizionale e una gestione supportata dal DSS emerge chiaramente dai risultati:
- meno interventi,
- meno sostanze attive impiegate,
- strategie più mirate,
- e una riduzione verificabile dei momenti di massima pressione infettiva.
Biostimolanti, mezzi biologici e induttori di resistenza
Un altro tema centrale è stata l’evoluzione degli strumenti a supporto della difesa.
I biostimolanti e i microrganismi antagonisti non sostituiscono la chimica, ma ne migliorano l’efficienza, rafforzano la tolleranza agli stress e permettono di costruire protocolli più sostenibili.
Le prove presentate hanno mostrato come:
- prodotti a base di Trichoderma possano limitare i marciumi tellurici,
- induttori di resistenza migliorino la risposta della pianta nelle prime fasi,
- alcuni biostimolanti riducano gli effetti degli stress idrici e termici.
Cipolla e pomodoro: cosa dicono i rilievi in campo
La parte finale del seminario è stata dedicata alla lettura dei sintomi reali rilevati in campo negli ultimi anni.
Le immagini e le analisi di laboratorio hanno evidenziato:
- una crescente presenza di Alternaria e Stemphylium nei cicli della cipolla;
- pressioni variabili di peronospora del pomodoro, fortemente influenzate dall’andamento meteo;
- criticità legate al materiale di propagazione, soprattutto nei lotti di seme con maggior presenza di patogeni tellurici.
Questi elementi confermano la necessità di un approccio integrato, dove monitoraggio, diagnosi, agronomia, strumenti digitali e mezzi a basso impatto lavorano in sinergia.